giovedì 20 agosto 2015

La Grecia continua ad essere una cavia,ma non dimentichiamo facilmente il waterboarding mentale fatto a Tsipras ,e stiamo solo all'inizio di una rivoluzione in Europa!La prossima volta potrebbe toccare a noi,meditate gente,meditate.



"Mi dispiace ma non uscirete da questa stanza". Il Financial Times racconta che erano le sei di mattina di lunedì 13 luglio: Alexis Tsipras e Angela Merkel discutevano da quattordici ore, erano arrivati a un punto morto e non vedevano nessuna ragione per continuare. Ma Donald Tusk, ex premier polacco e presidente del Consiglio europeo, li ha obbligati ad andare avanti. Il punto di disaccordo erano le privatizzazioni per 50 miliardi di euro, considerate umilianti dai greci e insufficienti dai tedeschi. Quella mattina Tsipras e Merkel si sono presentati alla conferenza stampa con l'aria sfatta, gli occhi arrossati. "Queste riunioni notturne si fanno da anni", spiega Michael Chee, neuroscienziato di Singapore, "è una tattica usata per sfiancare la controparte finché non capitola". Un funzionario europeo citato dal Guardian ha detto che durante la trattativa il premier greco è stato sottoposto a un "waterboarding mentale", intimidazioni così brutali da somigliare a una forma di tortura.
 Un altro funzionario, ripreso dal Financial Times, ha aggiunto: "Lo hanno crocifisso". Il giorno dopo Tsipras è stato accusato di tradimento, di essersi arreso, di aver svenduto il suo paese.

"Facile fare i puri quando non si rischia niente", ha commentato Alex Andreou, giornalista greco. "La complessità della politica internazionale è stata ridotta a un hashtag".

L'accordo raggiunto dal premier greco dopo diciassette ore di negoziati è molto peggio di quanto si potesse immaginare. Ma è anche molto meglio di quanto si potesse immaginare.

"Dipende se ci si concentra su quello che si è perso o su quello che si è guadagnato", dice Andreou. Di sicuro quel negoziato di Bruxelles è stato solo l'inizio. La prossima volta il waterboarding mentale potrebbe toccare ad altri leader europei. – ndr.

 La prossima volta potrebbe toccare noi, meditate gente, meditate -

( da Internazionale 17 luglio 15 di Giovanni De Mauro)

Le sfide perse della sinistra in Grecia monito per una nuova sinistra in Italia?


La prima volta di un governo di sinistra radicale in Europa ha fatto la sua prova generale in una Grecia stremata fino allo spasimo a seguito delle fallimentari politiche dei precedenti governi (Papandrou,Papadimou,Samaras) dove Syriza ,forte anche di un referendum popolare,pensava di rimescolare le carte costringendo l'Europa e in primis la Germania a nuovi accordi e nuove condizioni economiche che riguardassero la ritrattazione del debito.
Per 6 mesi Syriza è riuscita a imporre una austerità nazionale senza precedenti, con una popolazione  incantata dalle lusinghiere e estenuanti trattative di Varoufakis prima, e della implorazione finale poi,di Tsipras dentro il Parlamento europeo nella convinzione che le istituzioni europee potessero cadere nella trappola greca che sembrava avere l'asso nella manica.
L'asso non c'era e purtroppo la manica era solo piena di una  schiuma ,che si è dissolta senza neanche lasciare alcuna traccia ideologica, provocata dall'esuberanza  e dalla presunzione di una sinistra del tutto impreparata e senza soluzioni alternative che avrebbero ridato qualche speranza alla gente greca che aveva accettato tutti i sacrifici imposti da Tsipras.
Ma l'Europa non è più come prima e sulle sofferenze greche ha rivelato tutto il suo cinismo,un cinismo però che ha portato un terremoto di ripensamento sociale e politico che deve rivedere tutti i suoi trattati che hanno portato all'attuale catastrofe umanitaria in tutti i sensi,e la nuova sinistra italiana ha un occasione storica da non perdere per riavvicinare i cittadini alla politica.

giovedì 6 agosto 2015

L’insegnamento dell’esperienza greca .Cosa non deve fare un governo di sinistra in questa Europa.

Risultati immagini per freccia sinistra
Quintali di inchiostro virtuale sono stati versati in questi ultimi mesi per cercare di capire o meglio approfittare di speculare sul dramma greco che si e’perpretato ai danni di  un intera nazione  che aveva riposto tutte le sue speranze di rivalsa economica e sociale su un governo di sinistra che prometteva di poter ritrattare l’agenda dell’austerita’ europea  imposta ai passati governi .

La Grecia come cavia sembra non essere servita a niente nonostante  tutti i segnali premonitori  ,addirittura, gia' evidenti dal primo governo Papandreou  in poi,che impose il memorandum e per la prima volta nella storia europea   apri le porte al Fondo Monetario Internazionale.

http://letteradaatene.blogspot.gr/search?q=cavia+

Una tragedia si e’ conclusa con una sconfitta di un governo nel quale l’intero popolo greco aveva riposto tutte le sue fiducie ben consapevole dei seri rischi che stava correndo in caso di insuccesso,ma ha preferito  lottare e sperare piuttosto che piegare la schiena e fare…il pianto greco!

 Una situazione mal gestita da un governo composto da mille anime di buona volonta’ ma con scarsa aderenza alla realta’ e un pizzico di arroganza cattedratica ha portato alla catastrofe che ormai tutti noi viviamo.

Ma come dimostra la storia anche dalle catastrofi si puo’ risorgere se si e' capita la lezione!

Il piano B esisteva ,e' impossibile credere il contrario,ma era solo un piano psicologico di un Varoufakis di passaggio in Grecia dal Texas che pensava di ammaliare le istituzioni europee e anche lo stesso Tsipras pensando che i creditori si sarebbero addormentati con le sue alchimie psicoeconomiche.

Dopo 6 mesi di sotterfuggi greci dentro e fuori l'Europa,la Grecia si e' ritrovata con un cappio al collo e il fantomatico piano B e' deflagato come una bomba ad orologeria con conseguenze socio economiche inimmaginabili e con un danno economico di diversi miliardi a 2 zeri , maggiori di quelli rifiutati altezzosamente da Varoufakis subito dopo la vittoria  elettorale di Syriza .
Il laboratorio politico di Syriza invidiato da tutte le sinistre europee,al primo vero scoglio si e' frantumato e ci si puo' ben chiedere di quale unita' di intenti politici si compiacesse.

Né peraltro la “Piattaforma di Sinistra di Syriza”, che si illude di riimporre a Syriza una proposta politica fuori dall'euro e dai memoranda sembra avere piu' le idee chiare. 

sabato 1 agosto 2015

Mia Martini Agapimu (vers. 1989)



Non sono certo tanti i cantanti italiani che hanno composto e inciso una canzone in lingua greca. Mimì l'ha fatto nel 1974, e con gran successo come ben sappiamo. Questo brano di cui è autrice insieme a Giorgio Conte, è la versione che lei ha rifatto nel 1989. Forse ancora migliore della prima incisione, è l'unico caso, oltre a "Piccolo uomo" nel '94, in cui Mimì ha inciso in studio e pubblicato parecchi anni dopo in un disco di inediti un suo vecchio successo.